gli spettacoli dell'associazione iride

 

Ideazione e realizzazione: Rosalia Capitanio Animazione e voci: Adriana Mazzola e Rosalia Capitanio Musica: Alessandra Robol (clarinetto e flauto dolce)
Lo spettacolo è adatto ai bambini dai 3 anni in poi e può essere rappresentato in qualsiasi spazio oscurabile.
Durata: 50' circa
Esigenze tecniche per rappresentazione in luogo oscurabile: presa di corrente 220V - portata 3KW Spazio scenico: 4 x 5 metri Tempi di montaggio 2 ore


 
 


Spettacolo di pupazzi e burattini per bambini grandi e piccini

Il vecchio albero conosce tante fiabe…e l'uccellino Cicì ogni sera si posa tra i suoi rami pregandolo di raccontargliene qualcuna.

   

Ecco allora che il buon albero, nonostante sia vecchio e rinsecchito si anima ed inizia a narrare, ”è bello poter essere ancora utili…" pensa tra sé e sé. Il piccolo pennuto come tutti i bambini è affascinato dai racconti e pende dalle sue labbra oltre che dalle sue calde fronde… Comincia allora la prima storia: è quella di Rospì, ”…un piccolo rospo voleva diventare grande senza aspettare come tutti che il tempo passasse, era così impaziente che decise di chiedere aiuto ai suoi amici e alla strega Sambuca…” “E poi?” Quando finisce, Cicì chiede all’albero di raccontarne un’altra, e l’albero continua: “vediamo vediamo, ah sì, conosci la storia del re Convolvolo? Il reuccio del sottobosco era così distratto che perdeva sempre le sue cose e un giorno…”, “Oh no anche questa è finita”, cinguetta l'uccellino che non ha nessuna intenzione di dormire anche se la notte sta per arrivare.

"Ancora una, albero, ti prego…"

“E va bene” , anche se stanco l'albero, come tutti i nonni del mondo, è lusingato da tanta insistenza. Ed ecco l'ultima storia: "Puki, Paki e il flauto degli elfi,” una storia di nanetti litigiosi, ma così litigiosi che gli elfi, stanchi delle loro grida, un bel giorno o forse un brutto giorno, tirano loro uno strano scherzetto…”
La notte è arrivata, ora le storie sono davvero finite, l'albero e l'uccellino si danno la buona notte e… insieme, chiudono gli occhi. “A domani!”

(libera interpretazione di leggende popolari nordiche)






       
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